La Visita per la Terapia del Dolore serve ad avviare un percorso per combattere il dolore cronico. Rappresenta una sfida complessa nella pratica clinica, con importanti implicazioni fisiche, psicologiche e sociali. La visita per la terapia del dolore è, infatti, il punto di partenza per una corretta diagnosi algologica e la definizione di un piano terapeutico integrato. Può essere effettuata alla Casa di Salute Santa Lucia del gruppo Nefrocenter. La valutazione complessiva non si limita all’identificazione del sintomo. Anzi, comprende un’analisi globale della persona e dei molteplici fattori che influenzano la percezione e l’elaborazione del dolore.
La visita per la terapia del dolore, cosa è il dolore cronico
Il dolore cronico non è solo un sintomo, ma una condizione patologica autonoma, riconosciuta dall’OMS e da tutte le linee guida internazionali. Colpisce oltre il 20% della popolazione nei Paesi industrializzati, con un impatto significativo sulla qualità della vita, sulla produttività e sulla spesa sanitaria.
Gli obiettivi della visita algologica
Durante la prima visita, il medico algologo mira a definire la tipologia di dolore che può essere somatico, viscerale e neuropatico. Allo stesso modo valuta l’intensità soggettiva del dolore e la sua evoluzione temporale, indagando sulle cause primarie o secondarie. Lo specialista esaminerà l’impatto del dolore su funzione, autonomia, sonno, umore e relazioni sociali della persona, in maniera tale da costruire un piano terapeutico multimodale e personalizzato.
Come è strutturata la visita per la Terapia del Dolore
L’anamnesi deve essere ampia e mirata e punta a identificare l’origine neuro-anatomica del dolore e distinguere componenti nocicettive da quelle neuropatiche. Pertanto, lo specialista che effettua la Visita per la Terapia del Dolore procede a:
- Ricostruire inizio, durata, andamento e localizzazione del dolore.
- Valutare caratteristiche qualitative: urente, trafittivo, pulsante, gravativo.
- Conoscere i fattori aggravanti (movimento, freddo, stress) e attenuanti (riposo, caldo, farmaci).
- Informarsi su terapie precedenti, incluse quelle non farmacologiche.
- avere informazioni su comorbidità cliniche e psicologiche (ansia, depressione, disturbi del sonno).
- Ottenere informazioni su stile di vita e abitudini: dieta, fumo, alcol, attività fisica.
Strumenti utili possono essere i diari del dolore e i questionari multidimensionali (Brief Pain Inventory, McGill Pain Questionnaire).
Lo specialista procede con ispezione visiva dell’area interessata ed effettua palpazione e digitopressione per rilevare punti trigger o aree iperestesiche. Sottopone il paziente a un esame neurologico funzionale per valutare sensibilità, riflessi e forza muscolare. Esegue test di provocazione del dolore (es. test di Lasègue per sciatalgia, test di Phalen per tunnel carpale).
Gli strumenti di valutazione oggettiva
La valutazione del dolore è una fase cruciale nella presa in carico del paziente algico. Nonostante la componente soggettiva del sintomo, esistono scale e strumenti validati in grado di quantificare, qualificare e monitorare l’intensità del dolore e il suo impatto sulla qualità della vita. Utilizzati in modo integrato, questi strumenti aiutano a costruire un profilo clinico completo e a guidare le scelte terapeutiche.
- VAS – Visual Analogue Scale. E’ una linea orizzontale di 10 cm senza numeri, con due estremi: “Nessun dolore” a sinistra (0) e “Il peggior dolore immaginabile” a destra (10). Il paziente traccia un segno sul punto della linea che meglio rappresenta la sua percezione del dolore in quel momento.
- NRS – Numeric Rating Scale. E’ una scala numerica da 0 a 10, dove: 0 = nessun dolore; 10 = dolore insopportabile. Al paziente viene chiesto di assegnare un numero che rappresenta l’intensità del dolore percepito.
- DN4 – Douleur Neuropathique en 4 questions. Si tratta di un questionario clinico validato per distinguere il dolore neuropatico da quello nocicettivo. Contiene 10 item suddivisi in due sezioni. La prima sezione ha domande soggettive (7 item): sensazioni descritte dal paziente (bruciore, formicolio, scosse, intorpidimento, ecc.). La seconda è un Esame obiettivo (3 item): test di allodinia, ipoestesia tattile e puntoria. ha uno scoring con ogni risposta positiva che equivale a 1 punto e il punteggio uguale o maggiore a 4 indica probabile dolore neuropatico.
- SF-36 – Short Form 36. E’ un questionario multidimensionale composto da 36 domande, suddiviso in 8 scale che valutano diversi aspetti della qualità della vita. Valuta funzionamento fisico, ruolo fisico, dolore corporeo, salute generale, vitalità, funzionamento sociale, ruolo emotivo e salute mentale.
- EQ-5D – EuroQol 5 Dimensions. Si tratta di uno strumento standardizzato per misurare la qualità della vita correlata alla salute, particolarmente usato in ricerche cliniche ed economiche. Le 5 dimensioni valutate sono mobilità, autonomia nella cura personale, attività quotidiane, dolore/malessere, ansia/depressione. Include anche: una scala VAS visiva da 0 a 100, dove il paziente valuta il proprio stato di salute percepito.
Classificazione del dolore
Una corretta classificazione è fondamentale per una terapia efficace. Il dolore viene generalmente suddiviso in:
- Dolore nocicettivo. Deriva da danni tissutali (es. artrosi, fratture, traumi). Tipicamente ben localizzato, meccanico e prevedibile.
- Dolore neuropatico. Origina da una lesione o disfunzione del sistema nervoso (centrale o periferico). Spesso urente, elettrico, con disestesie, allodinia e iperalgesia.
- Patologie comuni. nevralgia post-herpetica, neuropatia diabetica, sindrome radicolare.
- Dolore misto. Presenza di componenti nocicettive e neuropatiche (es. lombosciatalgia cronica, sindrome dolorosa post-chirurgica)
- Dolore disfunzionale. Non correlato a un danno evidente; alterata elaborazione centrale del dolore. L’esempio comune è la fibromialgia.
Le terapie farmacologiche
Il trattamento del dolore richiede un approccio multimodale e progressivo, secondo la scala OMS a 3 livelli (per il dolore oncologico), adattata anche per patologie non neoplastiche.
Le terapie farmacologiche si basano su FANS e paracetamolo per dolore lieve/moderato. Su oppioidi deboli (tramadolo, codeina) e forti (morfina, ossicodone) per dolore intenso. Invece è consentito l’uso di co-analgesici come antidepressivi triciclici (amitriptilina) per dolore neuropatico, anticonvulsivanti (pregabalin, gabapentin) e miorilassanti per contratture muscolari.
Le Terapie interventistiche
La visita per la terapia del dolore può preludere anche una terapia interventistica con infiltrazioni locali o articolari con anestetici e corticosteroidi. Oppure con blocchi nervosi (diagnostici o terapeutici), radiofrequenza pulsata o continua su gangli nervosi e neuromodulazione spinale con impianti di stimolatori midollari.
Le Terapie non farmacologiche
Le terapie non farmacologiche consistono in fisioterapia antalgica, psicoterapia cognitivo-comportamentale, tecniche di rilassamento e gestione dello stress e infine agopuntura, TENS e biofeedback.
Follow-up e rivalutazione periodica
Il follow-up regolare permette di monitorare l’efficacia della terapia. Anche di rivalutare l’intensità e la qualità del dolore e riconoscere eventuali effetti avversi o nuovi sintomi.
consente quindi di modificare il piano terapeutico secondo l’evoluzione clinica.
Il diario del dolore settimanale e questionari a intervalli programmati (in genere ogni 4-6 settimane) possono essere un importante strumento di monitoraggio durante la Visita per la Terapia del Dolore.
Normative vigenti per il paziente
La Terapia del Dolore è oggi una specializzazione medica definita in Italia, che sancisce il diritto del cittadino ad accedere a cure adeguate per il dolore, inclusa la prescrizione di farmaci oppioidi quando necessario. Il “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”, è un decreto legislativo emanato in attuazione della Legge 15 marzo 2010, n. 38. Lo scopo è quello di tutelare il diritto del cittadino ad accedere a cure adeguate per il dolore, sia in ambito oncologico che non oncologico, lungo tutto il corso della malattia.