I sintomi comuni dell’Osteoporosi. L’osteoporosi è una delle malattie ossee più comuni, ma anche tra le più subdole. Definita spesso come una “malattia silenziosa”, può progredire per anni senza manifestare sintomi evidenti, fino a quando non si verifica una frattura. Colpisce milioni di persone in tutto il mondo, con una prevalenza maggiore nelle donne dopo la menopausa, ma non risparmia neppure gli uomini. Riconoscerne precocemente i segnali è fondamentale per prevenire complicazioni gravi, migliorare la qualità della vita e impostare tempestivamente un piano terapeutico adeguato. Il gruppo Nefrocenter pone una particolare attenzione alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura dell’Osteoporosi attraverso il BMU (Bone Metabolic Unit) ossia Unità di Metabolismo Osseo. Si tratta di un centro specialistico dedicato alle malattie metaboliche dell’osso.
Che cos’è l’osteoporosi
L’osteoporosi è una condizione patologica caratterizzata da una riduzione della densità e della qualità dell’osso, che diventa più fragile e poroso, aumentando il rischio di fratture, in particolare a livello di anca, polso e vertebre. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’osteoporosi è una delle principali cause di disabilità negli anziani. È una malattia sistemica, cronica e progressiva che, purtroppo, viene spesso diagnosticata solo dopo un evento traumatico.
I sintomi comuni dell’osteoporosi
È importante preoccuparsi e rivolgersi a uno specialista se si hanno fattori di rischio (come menopausa precoce, uso prolungato di cortisonici o familiarità) o se si è già verificata una frattura “da fragilità”. La diagnosi precoce può fare la differenza nella prevenzione. I sintomi da non ignorare sono:
Dolore osseo o dolore alla schiena
Uno dei primi sintomi dell’osteoporosi, anche se spesso sottovalutato, è un dolore persistente alla schiena, in particolare nella zona lombare o dorsale. Questo dolore può essere causato da microfratture delle vertebre, che si comprimono progressivamente sotto il peso corporeo. A differenza di un dolore muscolare, quello da osteoporosi tende ad essere sordo, cronico e non legato a movimenti specifici. Il dolore può accentuarsi col passare del tempo e, in alcuni casi, diventare invalidante. Secondo l’American College of Rheumatology, oltre il 50% delle donne con osteoporosi lamenta dolori alla colonna vertebrale.
Riduzione dell’altezza
Un altro segnale rivelatore, che spesso passa inosservato, è la perdita di altezza. Una persona con osteoporosi può perdere fino a 2-3 centimetri ogni anno a causa del cedimento delle vertebre. Questa riduzione è spesso graduale, ma può diventare evidente con il passare del tempo, soprattutto negli anziani. Il collasso vertebrale porta a una postura incurvata in avanti, nota anche come ipercifosi dorsale o “gobba della vedova”, tipica di molte persone anziane affette da osteoporosi avanzata.
Fratture frequenti e apparentemente “banali”
Il sintomo più evidente dell’osteoporosi è rappresentato dalle fratture, che possono verificarsi anche a seguito di traumi minimi, come una caduta da fermo o, in casi gravi, anche solo tossendo o sollevando un oggetto leggero. Le fratture più comuni coinvolgono:
- Le vertebre (fratture da compressione)
- Il femore prossimale (frattura del collo del femore)
- Il polso (frattura del radio distale)
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Bone and Mineral Research, circa una donna su due e un uomo su cinque sopra i 50 anni subiranno una frattura osteoporotica nel corso della vita.
Debolezza muscolare e difficoltà di movimento
Anche se non direttamente causati dall’osteoporosi, la perdita di massa ossea può essere accompagnata da sarcopenia (perdita di massa muscolare), con una sensazione generale di debolezza, stanchezza muscolare e difficoltà nei movimenti quotidiani. Questa condizione aumenta il rischio di cadute, con un circolo vizioso tra fragilità ossea e mobilità ridotta.
Dolori articolari confusi con l’artrite
Spesso i pazienti affetti da osteoporosi lamentano dolori diffusi, in particolare nelle anche o nelle spalle. Questi dolori possono essere confusi con l’artrite o altre malattie reumatiche. La differenza sta nel fatto che il dolore da osteoporosi è solitamente profondo, interno e peggiora con la pressione o i carichi.
I soggetti a rischio
Non tutti sviluppano l’osteoporosi, ma ci sono fattori di rischio ben identificati che aumentano la probabilità di svilupparla e che poi accusano i sintomi comuni dell’osteoporosi:
- Età avanzata (soprattutto > 65 anni)
- Sesso femminile (a causa del calo estrogenico post-menopausale)
- Storia familiare di osteoporosi
- Magrezza e bassa massa corporea
- Sedentarietà
- Dieta povera di calcio e vitamina D
- Fumo e alcol
- Assunzione prolungata di corticosteroidi
- Malattie croniche come ipertiroidismo, diabete, celiachia
Come si diagnostica
La diagnosi precoce è essenziale. Lo strumento principale è la densitometria ossea (DEXA), un esame indolore che misura la densità minerale ossea (BMD). Secondo le linee guida internazionali, il test è consigliato:
- A tutte le donne sopra i 65 anni
- A donne in menopausa con fattori di rischio
- A uomini sopra i 70 anni o con patologie predisponenti
Un punteggio T inferiore a -2,5 conferma la diagnosi di osteoporosi.
La prevenzione per evitare i sintomi comuni dell’osteoporosi
La buona notizia è che l’osteoporosi può essere prevenuta e trattata efficacemente. Le strategie preventive includono:
- Alimentazione ricca di calcio e vitamina D
- Attività fisica regolare (soprattutto esercizi di resistenza e carico)
- Evitare alcol e fumo
- Controllo dei farmaci che influiscono sul metabolismo osseo
- Check-up periodici per chi è a rischio
In caso di diagnosi, il medico può prescrivere farmaci anti-riassorbitivi (come bifosfonati o denosumab) o anabolici ossei (teriparatide), insieme a supplementi di calcio e vitamina D.