Le Onde d’Urto per quali patologie sono consigliate: ecco quando sottoporsi al trattamento. Le onde d’urto sono oggi uno degli strumenti più efficaci e innovativi nel trattamento di molte patologie muscolo-scheletriche. Utilizzate inizialmente in ambito urologico per la frantumazione dei calcoli renali, si sono rapidamente affermate anche in fisioterapia per la loro straordinaria capacità di stimolare la guarigione dei tessuti e ridurre il dolore in modo non invasivo.
Cosa sono le Onde d’Urto
Si tratta di impulsi acustici ad alta intensità che viaggiano nei tessuti a velocità elevatissime, superiori a quella del suono. Questi impulsi, una volta raggiunta l’area da trattare, generano un’azione meccanica e biologica molto intensa che stimola la rigenerazione dei tessuti, riduce le infiammazioni e soprattutto agisce sul dolore.
Le due tipologie di Onde d’Urto
Esistono principalmente due tipologie di onde d’urto: focali e radiali. Le prime hanno un’azione più profonda e precisa e sono ideali per patologie localizzate, come le calcificazioni tendinee. Le seconde, invece, agiscono in modo più diffuso e superficiale e sono particolarmente indicate per dolori muscolari o trigger point.
Il loro effetto, però, è sempre duplice: meccanico, perché stimolano direttamente i tessuti, e biologico, perché attivano processi cellulari che favoriscono la riparazione e il benessere. Inoltre, il loro uso regolare stimola la vascolarizzazione locale, migliora il metabolismo cellulare e attiva la produzione di sostanze naturali antidolorifiche.
Le Onde d’Urto per quali patologie sono consigliate ai pazienti
Le onde d’urto sono particolarmente efficaci quando si lavora su patologie croniche, infiammatorie o degenerative, ovvero in tutti quei casi in cui il normale processo di guarigione si è bloccato. Le indicazioni più comuni includono:
- Tendinopatie, come quelle del sovraspinato, del tendine d’Achille o del rotuleo;
- Epicondilite ed epitrocleite, conosciute rispettivamente come gomito del tennista e del golfista;
- Fascite plantare e sperone calcaneare;
- Pubalgia, trocanterite, sindrome della bandelletta ileotibiale;
- Fratture da stress, ritardi di consolidamento osseo e pseudoartrosi;
- Trigger point miofasciali e contratture muscolari croniche;
- Morbo di Sudeck (CRPS tipo I).
Come si svolge una seduta
Una seduta di onde d’urto è semplice, rapida e ben tollerata dalla maggior parte dei pazienti. Non serve alcuna preparazione particolare. Dopo aver applicato un gel conduttivo sull’area da trattare, il fisioterapista imposta il dispositivo e applica il manipolo per alcuni minuti, a seconda della zona e della patologia. In genere, si eseguono tra le 3 e le 6 sedute, una a settimana. Ogni seduta dura circa 10-15 minuti. L’energia e il numero di impulsi sono regolati in base alla condizione del paziente e alla risposta al trattamento.
Importante ricordare che, pur essendo una metodica molto sicura, esistono delle controindicazioni, come:
- la presenza di neoplasie nella zona da trattare
- infezioni acute
- disturbi della coagulazione o uso di anticoagulanti
- gravidanza
- presenza di pacemaker o protesi metalliche adiacenti
I benefici concreti
I benefici dell’utilizzo delle onde d’urto in fisioterapia sono davvero numerosi e ne spiegano il crescente impiego in ambito riabilitativo. Innanzitutto, si tratta di una terapia non invasiva, che non richiede bisturi, anestesia né ricoveri ospedalieri. Questo significa meno stress per il paziente e una maggiore accettazione del trattamento, soprattutto da parte di chi teme approcci più aggressivi.
Uno dei principali punti di forza è la capacità di ridurre significativamente il dolore già dopo poche sedute. In molti casi, pazienti affetti da dolori cronici che non trovavano sollievo con altri trattamenti, hanno riscontrato un netto miglioramento proprio grazie alle onde d’urto. Questo effetto antidolorifico è accompagnato da una stimolazione profonda dei processi naturali di guarigione dei tessuti, che rende la terapia efficace non solo nel controllare i sintomi, ma anche nel promuovere un recupero duraturo.
Un altro grande vantaggio è la possibilità di limitare l’uso di farmaci antinfiammatori, spesso assunti per lunghi periodi con conseguenze negative sulla salute generale. Le onde d’urto offrono una soluzione terapeutica efficace e priva di effetti collaterali rilevanti, risultando ben tollerate dalla maggior parte dei pazienti.
Grazie alla rapidità con cui si osservano i miglioramenti e all’assenza di tempi di recupero, questa metodica permette anche di ottenere un recupero funzionale più veloce rispetto ad altre terapie tradizionali.
Infine, ma non meno importante, va sottolineato che le onde d’urto non sostituiscono il lavoro del fisioterapista, ma si integrano perfettamente all’interno di un percorso riabilitativo completo. Rappresentano un prezioso alleato da inserire in protocolli mirati che combinano terapia manuale, esercizio terapeutico e interventi personalizzati. In questo modo, la fisioterapia guadagna uno strumento in più per accompagnare il paziente verso una guarigione efficace e duratura.
Il ruolo chiave del fisioterapista
La figura del fisioterapista è indispensabile nell’esecuzione delle Onde d’Urto e per quali patologie sono consigliate. I fisioterapisti specializzati del gruppo Nefrocenter individuano i pazienti che possono realmente beneficiare del trattamento. È compito dello specialista fisioterapico eseguire una valutazione funzionale approfondita, stabilire la corretta indicazione e impostare un protocollo terapeutico che combini onde d’urto, esercizio terapeutico, terapia manuale e lavoro posturale. Il paziente non va mai lasciato solo con le onde d’urto. Il fisioterapista è essenziale per consolidare i benefici della terapia e guidarlo verso un recupero completo e duraturo.