Tumori neuroendocrini: esami, diagnosi e terapie

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Cosa sono i tumori neuroendocrini? La notizia dell’intervento al rapper Fedez a causa di un tumore neuroendocrino ha fatto il giro del web sensibilizzando l’opinione pubblica. A Nefrocenter è possibile effettuare tutti gli esami diagnostici per la prevenzione di tale patologia.

I tumori neuroendocrini rientrano in una categoria di patologie rare che colpiscono appunto il sistema neuroendocrino. Sono definiti a lenta crescita nella gran parte dei casi e presentano tra loro alcune caratteristiche in comune tali da poter utilizzare metodologie simili per la diagnosi e le terapie. Possono colpire, nella maggior parte dei casi, le isole pancreatiche, ma esistono anche casi localizzati nel tratto gastro-enterico-pancreatico a crescita più rapida. Questi ultimi possono avere origine in tutti i distretti e prevedono, quindi, terapie e trattamenti differenti rispetto alle altre forme.

Tumori neuroendocrini funzionanti e non funzionanti

I tumori neuroendocrini che originano dalle cellule endocrine presenti nel pancreas possono suddividersi in “funzionanti” e “non funzionanti”. Sono definiti “funzionanti” quelli che producono notevoli quantità di sostanze ormonali che provocano vari sintomi. Quelli “non funzionanti” sono caratterizzati dalla mancata produzione di sostanze. Quattro sono i principali tumori “funzionanti”.

L’insulinoma è caratterizzato da una grande produzione di insulina, ormone che regola i livelli di glucosio nel sangue; i sintomi, legati a un abbassamento dei valori di glucosio, possono riguardare capogiri, sudorazione, senso di mancamento e tachicardia.

Il VIPoma causa una produzione eccessiva di VIP, cioè il peptide vasoattivo intestinale che regola la produzione e l’assorbimento di acqua da parte dell’intestino; il sintomo caratterizzante è una forte dissenteria.

Il Glucagonoma è una forma più rara, caratterizzata dalla produzione di glucagone, che causa rash cutanei e diabete

Il Gastrinoma causa produzione di gastrina, da cui consegue una maggiore produzione di acido dello stomaco; i sintomi principali sono diarrea e ulcere

Il Somatostatinoma, altra forma rara di tumore che provoca diabete, calcoli alla colecisti e difficoltà nella digestione di cibi grassi.

I sintomi dei tumori endocrini

La sintomatologia dei tumori neuroendocrini è legata al tipo di ormone prodotto. Diversi comunque i sintomi legati a questo tipo di patologie: Colelitiasi, Diabete, Diarrea, Ipoglicemia, Ulcere duodenali. Altri sintomi dipendono dagli effetti della massa del tumore stesso, in particolare in casi di patologie “non funzionanti”: Dimagrimento, Dolori, Ittero, Vomito.

La diagnosi

In buona parte dei casi, i tumori neuroendocrini emergono quasi casualmente, nel corso di accertamenti per altre ragioni. In altre circostanze, vengono rilevati grazie alla presenza dei sintomi ad esempio mediante analisi del sangue. Da questi esami possono emergere dunque valori anomali degli ormoni precedentemente citati o la presenza di altre sostanze prodotte dal tumore stesso, come la cromogranina A.

Gli esami strumentali

Diversi gli esami strumentali utili a inquadrare con precisione il tumore, la sua collocazione e le sue dimensioni. Analisi genetica per verificare la presenza di sindrome delle Neoplasie Endocrine Multiple di tipo 1 (MEN 1). Biopsia del tessuto tumorale. Ecoendoscopia di stomaco e duodeno, mediante una sonda ecografica che permette di visualizzare accuratamente il pancreas, con la possibilità anche di prelevare piccoli campioni del tumore attraverso la tecnica dell’ago aspirato. Risonanza magnetica (RM) dell’addome. Scintigrafia recettoriale che sfrutta i recettori della somatostatina per individuare i tumori neuroendocrini

Tomografia Computerizzata (TC) trifasica dell’addome, grazie alla quale è possibile verificare la presenza del tumore al fegato o ai linfonodi. La tecnica consiste appunto nel passaggio in tre fasi del mezzo di contrasto attraverso il fegato.

Tomografia ad emissione di positroni con fusione TC (PET-TC), probabilmente l’esame più efficace per una corretta diagnosi e rivalutazione del tumore dopo la terapia oncologica. Tre le tipologie di questo esame.

PET-TC con Dopamina, che riesce a individuare il tumore mediante il suo peculiare metabolismo. PET-TC con FGD, che sfrutta un radiofarmaco che si concentra nelle lesioni neoplastiche caratterizzate da un elevato metabolismo degli zuccheri; serve a classificare l’aggressività dei tumori. PET-TC con Gallio-DOTA-pep tide è caratterizzata dall’utilizzo di un radiofarmaco che si lega ai recettori della somatostatina. Questi ultimi abbondano spesso sulla superficie di queste particolari neoplasie

Le terapie per i tumori neuroendocrini

Il trattamento dei tumori neuroendocrini può comprendere la combinazione di diverse “discipline”. Bioterapie, utilizzate nei casi in cui è impossibile la rimozione chirurgica del tumore. Consistono nell’iniettare mensilmente nei pazienti un ormone sintetico corrispondente alla somatostatina.

Chemioterapia, utilizzata nei casi in cui il tumore cresce nonostante la terapia ormonale o nei casi di neoplasie a rapida crescita.

Chirurgia, terapia maggiormente efficace perché permette l’asportazione del tumore. Gli interventi chirurgici per questo tipo di tumori, eseguiti anche in laparoscopia, sono meno demolitivi rispetto a quelli per gli altri carcinomi

Terapia radiometabolica e radiorecettoriale è legata sostanzialmente alla massiccia presenza di recettori per la somatostatina sulla superficie dei tumori neuroendocrini. Prevede dunque l’utilizzo di un farmaco corrispondente alla somatostatina, caratterizzato da una porzione radioattiva.

Questo farmaco, iniettato per endovena, è in grado di individuare il tumore grazie appunto ai recettori, permettendo quindi alla componente radioattiva di agire direttamente sulle cellule tumorali

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