Colpo di calore, i consigli di Nefrocenter su come evitarlo e i possibili rimedi

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Il colpo di calore è causato dal notevole aumento della temperatura corporea. L’ipertermia, quindi è la condizione che si verifica quando il corpo è sottoposto a uno stress termico. Tale condizione si verifica, generalmente, quando la temperatura esterna è troppo elevata, dai 35°C ed oltre. Se questa viene associata ad un’elevata umidità che va oltre il 60% si può verificare il colpo di calore. Ciò avviene perché l’organismo si ritrova in una condizione di scarsa ventilazione e i sistemi di termoregolazione endogeni vanno in tilt. Infatti, il sudore prodotto per mantenere la temperatura corporea a livelli ottimali, evapora lentamente e il calore non viene disperso e genera l’ipotermia.

Esistono soggetti predisposti, ma il colpo di calore colpisce tutte le persone indistintamente dal sesso e dall’età. Particolare attenzione va riservata agli anziani e ai bambini molto piccoli. Inoltre, persone affette da malattie croniche, disidratate e cardiopatiche sono più a rischio rispetto ad altre.

Se la temperatura corporea aumenta in brevissimo tempo, circa 10-15 minuti, arrivando fino a 40-42°C si verifica il colpo di calore. Si manifesta con un abbassamento della pressione sanguigna e ipotensione. Chi ne viene colpito può manifestare anche altri sintomi. Tra i più comuni sensazione di debolezza, vertigini, mal di testa, edema a caviglie e piedi, disidratazione, nausea e vomito, crampi, disorientamento e perdita della lucidità. 

Nei casi più gravi il colpo di calore porta anche a collasso e perdita di conoscenza per la mancanza del giusto apporto sanguigno al cervello per l’ipotensione. In rari casi la gravità può portare a danni agli organi come cuore, cervello, reni e polmoni, alla comparsa di convulsioni e coma, ma può anche portare alla morte.

Il colpo di calore va quindi affrontato in maniera tempestiva. Esistono dei segnali che il nostro corpo manda, come la sensazione di malessere, la sete intensa, i crampi, la nausea, la confusione e lo svenimento. L’intervento dei sanitari in tempi rapidi può salvare la vita al soggetto affetto dal colpo di calore. In attesa che sopraggiungano i medici è opportuno sollevare le gambe rispetto al corpo della persona colpita per aumentare l’apporto di sangue al cervello. Se è possibile, la persona va portata in un luogo fresco e ventilato e si possono usare panni bagnati sulla fronte, ascelle e inguine. Se cosciente, si può anche immergere la persona in acqua fresca ma non fredda. Importante anche far bene alla persona piccoli sorsi d’acqua fresca e non fredda. Da evitare la somministrazione di farmaci antipiretici, come la tachipirina, fin quando il medico non avrà effettuato una diagnosi. Inoltre, non va strofinato alcol sulla pelle perché provoca un repentino abbassamento della temperatura e può generare a sua volta danni.

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