Puntura di insetto che provoca problemi? La prima cosa da fare è non spaventarsi e identificare bene i sintomi. Solo così si potrà agire nella giusta direzione. L’estate, si sa, è uno dei periodi dell’anno dove la probabilità di essere punti da insetto è elevata.
La puntura di insetto comune
La puntura di insetto più comune, secondo le statistiche, è quella che arriva da zanzare, vespe, api, formiche e pulci. I primi sintomi che possono manifestarsi sul corpo sono caratterizzati da alcune differenze.
- Dolore o sensazione di bruciore nella zona della puntura.
- Prurito intenso.
- Arrossamento e gonfiore nella zona colpita.
- Possibile formazione di una piccola protuberanza o pustola.
La prima cosa da fare
Quando una puntura di insetto non è preoccupante, è opportuno mettere in atto delle azioni che possono alleviare i sintomi. Per prima cosa, usare acqua e sapone neutro per pulire delicatamente la zona colpita. E’ un passaggio molto importante perché aiuta a prevenire l’infezione. Sulla zona interessata applicare una compressa fredda o una borsa del ghiaccio, sempre avvolta in un panno. E’ opportuno per evitare il contatto con la pelle. Evitare di grattarsi è fondamentale. Applicare, inoltre, creme o lozioni a base di cortisone o antistaminici per ridurre il prurito e il gonfiore dopo aver consultato il medico o il farmacista. Nefrocenter sconsiglio l’utilizzo di farmaci senza la consulenza di un professionista.
I casi più importanti
Se il prurito è particolarmente intenso o c’è una reazione allergica, un antistaminico da banco potrebbe ridurre i sintomi. Se questi peggiorano o c’è una reazione allergica grave, come difficoltà respiratorie, gonfiore del viso o eruzione cutanea diffusa, rivolgersi immediatamente al medico.
Puntura di insetto: la zanzara
Le zanzare pungono per nutrirsi di sangue. Nella maggior parte delle specie di zanzare, sono le femmine ad avere l’apparato boccale adatto per pungere. I maschi si nutrono di sostanze zuccherine presenti nei fiori e nelle piante. La reazione del nostro corpo alle sostanze che si trovano nella saliva delle zanzare causa prurito, gonfiore e irritazione nella zona della puntura. Le zanzare sono attratte da diversi fattori, tra cui odori corporei, anidride carbonica esalata dall’ospite e calore corporeo. Alcuni studi suggeriscono che le zanzare possano preferire certi gruppi sanguigni rispetto ad altri. Inoltre, le zanzare sono anche vettori di malattie pericolose per gli esseri umani, come la malaria, la dengue, il virus del Nilo occidentale e la febbre gialla. Pertanto, oltre al fastidio delle punture, è fondamentale prendere precauzioni per evitare le zanzare e proteggersi dalle malattie che possono trasmettere.
Puntura di ape o vespa
Le api e le vespe pungono come meccanismo di difesa. L’ape operaia ha un pungiglione che può conficcarsi nella pelle del potenziale aggressore. Una volta che l’ape ha pungolato, il pungiglione si stacca dal suo corpo, insieme a una parte del suo addome, causando la morte dell’ape stessa. Le vespe, invece, sono insetti solitari o sociali che vivono in piccoli nidi. Anche le vespe pungono principalmente per autodifesa o per difendere il loro nido. A differenza delle api, le vespe possono pungere più volte senza perdere il loro pungiglione, quindi possono rappresentare una minaccia più persistente. Quando una persona viene pungolata da un’ape o una vespa, il pungiglione penetra nella pelle e può iniettare veleno. Il veleno contiene sostanze chimiche irritanti e può provocare una reazione allergica o infiammatoria nella persona colpita.
Puntura di zecca
Le zecche sono piccoli parassiti che si nutrono del sangue degli animali e degli uomini. La puntura avviene quando la zecca si attacca alla pelle per nutrirsi del sangue dell’ospite. La loro aggressione si divide in tre parti: attacco, penetrazione e alimentazione. Durante quest’ultima fase, la zecca inizia a nutrirsi del sangue dell’ospite attraverso la pelle. Il parassita può aumentare di dimensioni riempendosi di sangue. Le zecche possono trasmettere malattie attraverso il loro morso, tra cui la malattia di Lyme, l’encefalite da zecca, la babesiosi, l’erlichiosi e altre. Se ha un agente patogeno, può trasmetterlo all’ospite durante l’alimentazione. È importante rimuovere le zecche il prima possibile per ridurre il rischio di infezione. Usare una pinzetta e tirare delicatamente la zecca verso l’alto senza fare torsioni o movimenti bruschi. Infine disinfettare la zona e monitorare i sintomi. Rivolgersi al medico se compaiono febbre, eruzioni cutanee, dolori articolari o sintomi influenzali.
Puntura di pidocchi
I pidocchi sono piccoli parassiti che infestano il cuoio capelluto umano. E si nutrono del sangue del loro ospite. I pidocchi si spostano attraverso il cuoio capelluto fino a trovare un’area adatta per nutrirsi. Preferiscono il retro del collo, dietro le orecchie e vicino alla linea dei capelli. Una volta localizzati, i pidocchi pungono il cuoio capelluto e iniettano la saliva per evitare che il sangue si coaguli durante l’alimentazione. La puntura dei pidocchi può causare prurito e irritazione. Il di alimentazione può durare diversi minuti. Dopo aver completato l’alimentazione, i pidocchi possono muoversi verso altre aree del cuoio capelluto per riprodursi. Oltre al prurito, le conseguenze dell’infestazione da pidocchi possono includere irritazione del cuoio capelluto, infezioni secondarie, disturbo del sonno e diffusione dell’infestazione
Puntura di pulci umane
Le pulci umane, conosciute come pulci del corpo (Pulex irritans), sono parassiti. Possono infestare gli esseri umani e nutrirsi del loro sangue. La puntura delle pulci avviene quando queste piccole creature mordono la pelle per alimentarsi. Dopo la puntura delle pulci, può comparire una reazione cutanea. Questa reazione può variare da persona a persona e può includere prurito intenso, eritema (rossore), formazione di papule (piccole protuberanze) o vesciche. Le conseguenze della puntura delle pulci umane possono includere prurito e disagio, reazioni allergiche con gonfiore, arrossamento e vesciche. Inoltre, la puntura di pulci umane porta alla trasmissione di malattie infettive (una volta la peste) e a infestare l’ambiente.
Puntura delle cimici dei letti
Le cimici dei letti sono parassiti notturni che si nutrono di sangue umano. Le cimici dei letti utilizzano il loro apparato boccale per perforare la pelle dell’ospite e raggiungere i vasi sanguigni sottostanti. Durante il morso, iniettano saliva che contiene anticoagulanti e anestetici per rendere il processo indolore e prevenire la coagulazione del sangue. Possono rimanere attaccate per diversi minuti fino a che sono completamente sazie. Dopo essersi nutrite, le cimici dei letti si ritirano nei loro nascondigli per digerire il pasto e riprodursi. Provocano reazione cutanea.
Cosa accade dopo la puntura
Dopo il morso delle cimici dei letti, possono comparire piccole macchie rosse sulla pelle, spesso raggruppate in linee o gruppi di tre, noti come “colonnine di puntura”. Queste macchie possono causare prurito e irritazione. La reazione cutanea può variare da lieve a intensa, a seconda della sensibilità individuale. La saliva delle cimici dei letti contiene sostanze che possono causare prurito intenso nella zona della puntura. Il prurito può persistere per diversi giorni e può portare a graffiare la pelle, aumentando il rischio di infezioni batteriche secondarie. Alcune persone possono sviluppare una reazione allergica alle punture delle cimici dei letti. Questo può causare una reazione cutanea più intensa, con gonfiore, arrossamento e vesciche. Le infestazioni di cimici dei letti possono avere un impatto significativo sulla salute mentale e sul benessere emotivo delle persone. Il disagio causato dal prurito e dalla preoccupazione costante può portare a stress, ansia e disturbi del sonno. In questo caso rivolgersi al medico o per chi si trova a Roma chiamare il Rome American Hospital del gruppo Nefrocenter.
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